Patriota italiano. Alfiere (1796), si batté a Mondovì a fianco del
padre colonnello. Durante il dominio napoleonico, fu sindaco di Savigliano
(1808) e sottoprefetto della Spezia (1812); durante la Restaurazione
entrò nell'esercito sardo come capitano dei granatieri e combatté
a Grenoble (1815). Fu l'anima della Rivoluzione piemontese del 1821, durante la
quale assunse la carica di ministro della Guerra; dopo il fallimento dei moti si
rifugiò a Parigi. Arrestato dal Governo francese, ebbe il permesso di
andare in Inghilterra. Nel 1824 partì per la Grecia, che lottava per la
propria indipendenza, e morì in combattimento. Scrisse
De la
révolution piémontaise (Savigliano, Cuneo 1783 - Sfacteria,
Grecia 1825).